La parola della settimana: GIROLAMO EMILIANI



Girolamo Emiliani 

(Parole crociate senza schema 94137)


Girolamo Emiliani, noto anche come San Girolamo Emiliani, era un nobile italiano nato a Venezia nel 1481. È ricordato soprattutto per le sue opere di carità e per il suo ruolo nella fondazione della Congregazione dei Chierici Regolari di Somasca (lat. Ordo Clericorum Regularium a Somascha), ordine religioso dedicato alla cura degli orfani e all'educazione dei giovani.

Francesco Paolazzo, San Girolamo Emiliani davanti al crocifisso, 1740
(il dipinto fu dapprima attribuito a G. Guerrini).
Foto di Sailko, 2016

Nacque a Venezia da una famiglia nobile. Ricevette una buona istruzione e intraprese la carriera militare. La sua vita prese una piega diversa dopo un periodo di prigionia di guerra.

Durante una delle sue campagne militari, probabilmente all'inizio del XVI secolo, Emiliani fu catturato da forze nemiche. Le circostanze esatte della sua cattura non sono ampiamente documentate, ma si sa che durante questo periodo fu imprigionato.

Durante la prigionia, ebbe molto tempo per riflettere e contemplare. Questo periodo di avversità servì da catalizzatore per un profondo risveglio spirituale. Emiliani si rivolse alla preghiera, cercando conforto e guida nella sua nuova fede.

L'esperienza della prigionia portò Emiliani a rivalutare la sua vita e le sue priorità. Subì una profonda conversione, dedicandosi a una vita di servizio a Dio e agli altri. Emiliani decise di dedicare la sua vita alle opere di carità e al servizio degli emarginati e dei bisognosi.

Dopo la sua liberazione dalla prigionia, San Girolamo intraprese una missione per alleviare le sofferenze dei poveri, degli orfani e degli svantaggiati. Nel 1532 fondò la Congregazione dei Chierici Regolari di Somasca, nota anche come Ordine Somasco, con lo scopo primario di prendersi cura degli orfani e dei malati. Il nome dell'ordine deriva dalla borgo di Somasca, oggi nella provincia di Lecco, in Lombardia, dove Emiliani stabilì la sua sede.

L'esperienza di Girolamo Emiliani come prigioniero di guerra influenzò profondamente le sue azioni successive e la sua eredità. Il suo impegno al servizio dei membri più vulnerabili della società, nato dalle sue stesse esperienze di sofferenza, continua a ispirare individui e organizzazioni dediti a opere di beneficenza e giustizia sociale.

Nel complesso, il periodo trascorso da Emiliani come prigioniero di guerra ha segnato una svolta significativa nella sua vita, portandolo su un percorso di trasformazione spirituale e di servizio disinteressato che avrebbe infine definito la sua eredità di santo e di umanitario.

Emiliani e i suoi seguaci fondarono orfanotrofi e scuole in tutta Italia, fornendo istruzione, alloggio e sostegno a migliaia di bambini. Si occuparono anche di curare i malati e di assistere i prigionieri.

Girolamo Emiliani fu canonizzato come santo da Papa Clemente XIII nel 1767. La sua festa si celebra l'8 febbraio.

San Girolamo Emiliani è tutt'ora venerato come patrono degli orfani, dei bambini abbandonati e di coloro che lavorano con loro. La sua vita e il suo lavoro continuano a ispirare iniziative caritatevoli in tutto il mondo.

La sua eredità perdura attraverso il lavoro continuo dell'Ordine Somasco e di altre organizzazioni caritatevoli dedicate al servizio degli emarginati e delle persone più vulnerabili nella società.

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