La parola della settimana: ANINGA
aninga
(Parole crociate senza schema 18137)
L'aninga comune è un uccello di dimensioni medio-grandi, che si distingue per alcune caratteristiche uniche. Scientificamente chiamato Anhinga anhinga, questo uccello è noto anche con il nome di aninga americana, uccello serpente o tacchino d'acqua.
L'aninga ha una lunghezza tipica di 85-95 cm e un'apertura alare di circa 115 cm. Pesa 1,2-1,4 kg. I maschi presentano un piumaggio nero lucido ornato da marcature alari argentate, mentre le femmine e i pulcini hanno il collo e il petto brunastri che contrastano con il corpo più scuro.
Una delle caratteristiche più specifiche dell'aninga è il suo collo lungo e sottile, che spesso viene paragonato a un serpente, dando origine al soprannome di “uccello serpente”. Questo collo allungato, unito al becco lungo e affilato, rende l'aninga un'abile cacciatrice, particolarmente specializzata nell'infilzare i pesci.
L'aninga si trova comunemente in prossimità di acque dolci in tutte le Americhe, compresi gli Stati Uniti sudorientali, l'America centrale e alcune zone del Sudamerica. Predilige habitat come laghi, fiumi, paludi e acquitrini, prevalentemente in zone con acque stagnanti o in lento movimento.
Essendo un uccello principalmente piscivoro, l'aninga si nutre per lo più di fauna acquatica. Caccia immergendosi e usando il becco affilato per infilzare la preda. Quando nuota, spesso immerge il corpo, con il solo collo visibile sopra il pelo dell'acqua, creando l'effetto di un serpente. Dopo le immersioni, la si vede spesso appollaiata sui rami degli alberi o in altri punti elevati, con le ali aperte per asciugarsi. A differenza di molti uccelli acquatici, le piume dell'aninga non sono completamente impermeabili. Questa caratteristica unica contribuisce a ridurre il galleggiamento, favorendo la capita di immersione e la caccia in acqua.
Durante la stagione riproduttiva, che varia a seconda della località, ma che generalmente coincide con la stagione umida, quando il cibo è abbondante, questi uccelli nidificano su alberi o arbusti vicino all'acqua. I nidi sono costruiti con rametti, paglizze e altro materiale vegetali. Una covata tipica comprende fino a quattro uova, con entrambi i genitori che si dividono i compiti di incubazione. Le uova si schiudono dopo circa 25-30 giorni.
Nonostante sia minacciata dalla distruzione dell'habitat e dall'inquinamento delle acque, l'aninga non presenta al momento un elevato rischio di estinzione. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) classifica attualmente l'aninga a livello c.d. Minor Preoccupazione (Least Concern), il che indica una popolazione stabile.
Il nome dell'aninga deriva da “anhinga”, parola in lingua Tupi (macro-gruppo etnico indigeno brasiliano) che significa “uccello diavolo” o “uccello serpente”, con riferimento al suo aspetto inquietante e ai movimenti serpentini del collo. Questo uccello rimane comunque una presenza suggestiva e accattivante nel suo habitat naturale, soprattutto quando apre le ali per asciugarsi al sole dopo una caccia riuscita.
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