La parola della settimana: ODERISI



Oderisi da Gubbio 

(Incroci obbligati 15137)


Nato a Gubbio, in Umbria, intorno al 1230, Oderisi da Gubbio fu un rinomato pittore e miniatore di manoscritti nella seconda metà del XIII secolo. Sebbene il suo nome non sia particolarmente noto al grande pubblico, il suo contributo alla pittura in miniatura ebbe un impatto significativo sul mondo dell'arte del suo tempo.

Le opere di Oderisi sono celebri per la squisitezza dei dettagli e la vivacità dei colori. In quanto maestro dell'illuminazione gotica dei manoscritti, le sue miniature presentavano disegni elaborati e intricate decorazioni sui bordi. Questi elementi erano caratteristici dello stile gotico, che enfatizzava i dettagli meticolosi e un ricco uso del colore per dare vita alle scene.

L'influenza di Oderisi sulla pittura gotica italiana è notevole. Viene spesso citato insieme a Franco Bolognese, altro importante miniatore del periodo. Il lavoro di questi due artisti, presto nel suo insieme, ha influenzato notevolmente lo stile e la qualità della miniatura dei manoscritti in Italia. La bellezza meticolosa dei testi miniati della sua epoca riflette l'eredità duratura di Oderisi.

Oderisi da Gubbio è citato, in particolare, da Dante nella Divina Commedia. Nel Purgatorio (Canto XI), Dante incontra Oderisi sulla cornice dei superbi. Durante questo incontro, Oderisi riconosce umilmente i suoi successi e il talento superiore di Franco Bolognese, uno dei capostipiti dell'illustre tradizione miniaturistica della città felsinea. La menzione dantesca sottolinea nondimeno la fama e l'importanza di Oderisi nell'ambito della comunità artistica del suo tempo.

«Oh!», diss'io lui, «non se' tu Oderisi,
l'onor d'Agobbio e l'onor di quell'arte
ch'alluminar chiamata è in Parisi?».
«Frate», diss'elli, «più ridon le carte
che pennelleggia Franco Bolognese;
l'onore è tutto or suo, e mio in parte.»

(Dante Alighieri, Purgatorio, XI, vv. 79-84)

Sebbene le opere specifiche attribuite a Oderisi non siano abbondantemente documentate e siano state riscostruite dai critici solo per ipotesi, la bellezza e la precisione delle sue miniature sono ampiamente riconosciute. In particolare, i suoi contributi migliorarono notevolmente la qualità estetica e artistica dei manoscritti durante il periodo gotico. Questi testi miniati non erano semplici libri, ma capolavori d'arte, decorati con cura meticolosa e creatività.

L'opera di Oderisi incarna la vivacità artistica dell'Italia del XIII secolo, soprattutto nello specifico campo della miniatura dei manoscritti. Gubbio era un fiorente centro d'arte e di cultura e costituì un ambiente ideale per lo sviluppo di Oderisi come artista. I suoi contributi innalzarono notevolmente il livello artistico degli elementi decorativi dei testi religiosi e letterari, influenzando l'attivita miniaturistica dei manoscritti per generazioni.

Vivendo in un periodo di prosperità culturale ed economica delle città-stato italiane, l'opera di Oderisi riflette la vivacità artistica della sua epoca. I suoi contributi all'illuminazione dei manoscritti hanno avuto un ruolo significativo sull'arte e la cultura del XIII secolo.

Anche se oggi non è un nome conosciuto, l'eredità di Oderisi da Gubbio nella miniatura dei manoscritti perdura. La sua meticolosa maestria e la sua visione artistica continuano a essere ammirate dagli storici dell'arte medievale. Attraverso i testi splendidamente miniati e l'omaggio letterario di Dante, il posto di Oderisi da Gubbio nella storia dell'arte rimane saldamente assicurato.

"G" maiuscola racchiudente l'Assunzione della Vergine.
Niccolò da Bologna, tempera e foglia d'oro su pergamena, 1392-1402 circa.
Paul Getty Museum, Ms. 115 (2017.122.5), foglio 5.
Immagine tratta da www.getty.edu.

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