La parola della settimana: PANGOLINO



pangolino 

(Definizioni degli incroci obbligati 39138)


Il pangolino è un mammifero unico nel suo genere, immediatamente riconoscibile per la sua caratteristica corazza cornea e le abitudini solitarie e notturne. Questa interessante creatura appartiene all'ordine Pholidota ed è l'unico mammifero esistente ricoperto di squame cheratiniche protettive (l'armadillo essendo, invece, ricoperto di carapace osseo, costituito da placche di ossa incorporate nella pelle, chiamate osteodermi). Questo singolare adattamento evolutivo è valso al pangolino la reputazione di "animale corazzato".

Esistono otto specie di pangolino, suddivise in due gruppi in base alla distribuzione geografica africana o asiatica. Le specie africane comprendono il pangolino di terra (Smutsia temminckii), il pangolino degli alberi (Phataginus tricuspis), il pangolino gigante (Smutsia gigantea) e il pangolino dalla coda lunga (Phataginus tetradactyla). Le specie asiatiche, diffuse in Asia meridionale, sudorientale e orientale, sono il pangolino indiano (Manis crassicaudata), il pangolino cinese (Manis pentadactyla), il pangolino della Sonda (Manis javanica) e il pangolino delle Filippine (Manis culionensis). Queste specie abitano ambienti diversi - dalle foreste tropicali alle savane e alle praterie - dimostrando notevole adattabilità.

Pangolino indiano (Manis crassicaudata).
Foto di D’Cruze N, Singh B, Mookerjee A, Harrington LA, Macdonald DW, 2018.

Fisicamente, i pangolini hanno dimensioni diverse, che vanno da circa 30 centimetri a oltre un metro di lunghezza, con un peso compreso tra 1,5 e 33 chilogrammi. La coda, spesso prensile, lo aiuta ad arrampicarsi o a mantenere l'equilibrio. Le notevoli scaglie di cheratina - placche cornee che ricoprono la maggior parte del corpo - servono come meccanismo di difesa. Quando è minacciato, il pangolino si raggomitola in una palla stretta e impenetrabile, esponendo solo le dure scaglie ai potenziali predatori.

Il pangolino è insettivoro e si nutre quasi esclusivamente di formiche e termiti. La sua lunga lingua appiccicosa, che può essere più lunga del corpo, gli permette di estrarre le prede dalle profondità dei nidi. Privo di denti, il pangolino è dotato di stomaco assai muscoloso contenente aculei cheratinosi che gli permettono di triturare e digerire il cibo. Tale dieta svolge un'importante funzione ecologica, controllando naturalmente le popolazioni di insetti.

Essenzialmente notturno, il pangolino è un animale solitario, che trascorre le giornate riposando nelle tane o sugli alberi. Le specie arboricole sono abili arrampicatori, mentre quelle che vivono a terra usano gli artigli per scavarsi le tane. Nonostante abbia natura solitaria, il pangolino mostra una notevole cura parentale. Una cucciolata tipica è composta da un cucciolo, anche se alcune specie possono averne fino a tre. I pangolini appena nati hanno squame morbide e rosa che si induriscono con la crescita. Le madri sono molto protettive e spesso portano i piccoli sulla coda.

Purtroppo, i pangolini sono gravemente minacciati, il che li rende i mammiferi più trafficati al mondo. Le loro squame sono molto ricercate per essere utilizzate nella medicina arcaica e tradizionale,  mentre la loro carne è considerata una prelibatezza in alcuni Paesi. Insieme alla perdita di habitat dovuta alla deforestazione e ai cambiamenti nell'uso del suolo, tutte le otto specie sono ora elencate nella Lista Rossa dell'Unione Mondiale per la Conservazione delle Natura (IUCN), con classificazioni de vanno da Vulnerabile (Vulnerable) a Criticamente minacciata (Critically Endangered).

Il pangolino sa difendersi dai predatori, non solo raggomitolandosi, ma perfino emettendo una secrezione maleodorante dalle ghiandole anali. Purtroppo queste difese sono del tutto inefficaci contro lo sfruttamento umano. Sono in corso sforzi di conservazione per salvare questi straordinari animali. Tutte le specie di pangolino sono elencate nell'Appendice I della Convenzione di Washington sulla Protezione delle Specie (CITES), che ne vieta il commercio internazionale. Le organizzazioni di tutto il mondo stanno facendo opera di sensibilizzazione per ridurre la domanda di prodotti a base di pangolini, proteggere i loro habitat e riabilitare gli individui salvati.

Anche se minacciati dall'uomo, i pangolini conservano nondimeno un significato culturale in molte società, essendo venerati in alcune tradizioni come simboli di protezione e fortuna. Come controllori naturali dei parassiti, svolgono un ruolo importante nel mantenere l'equilibrio dell'ecosistema, ricordandoci la delicata interconnessione tra le specie.

I pangolini sono stati inizialmente considerati un potenziale vettore intermedio per il SARS-CoV-2, il virus responsabile del COVID-19, perché i coronavirus trovati nei pangolini condividevano alcune caratteristiche genetiche con il SARS-CoV-2, in particolare nel dominio di legame con il recettore. Tuttavia, nessuna prova diretta collega i pangolini all'epidemia. Il riscontro genetico più vicino al SARS-CoV-2 proviene dai coronavirus dei pipistrelli, il che suggerisce che siano proprio i pipistrelli la fonte originaria del contagio, attraverso una specie intermedia (se esiste) ancora sconosciuta.

L'attenzione ai pangolini durante e dopo l'epidemia evidenzia i più ampi rischi associati al commercio illegale di animali selvatici, dove specie diverse sono tenute in stretta vicinanza, facilitando la diffusione all'uomo di malattie zoonotiche. Sebbene l'origine esatta del SARS-CoV-2 rimanga incerta, ciò sottolinea la necessità di norme più severe sul commercio di animali selvatici, di una maggiore sorveglianza delle malattie e di una maggiore consapevolezza dei rischi posti dallo sfruttamento della fauna esotica.

La situazione del pangolino sottolinea l'urgente necessità di un'azione globale di conservazione. Proteggere queste creature uniche non solo ne preserva il posto nel mondo naturale, ma protegge anche la biodiversità che sostiene la vita sulla Terra.

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