La parola della settimana: OTTOTIPO
![Immagine](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYEFdQDtvJeJUE3NAT3xJcRmNel_vdNMk9Xa6JHdiz0dXeMNcrpfpbpWvMKieD5efzeDb0J8G2d8_wQ-wGIP_U1FbbaHKuuL5qvyKaOmJ9_mNM_6hwJVOXg31z6DsN5RUbsxG9KHslqoQxnSb-NuQLl1ssIHxreWI2lIjGTpvL4o0kl3j06V0uOurNsJP_/s1625/Snellen_chart.svg.png)
ottòtipo ( Parole crociate senza schema 47131 ) Sost. s. m. (anche, optòtipo) [dal gr. ὀπτός / optós / “visto” o “visibile” e τύπος / týpos / “impressione”, “segno” o “forma”]: ciascuno dei segni o simboli standardizzati, stampati su apposite tavole utilizzate in oculistica per misurare la vista umana. L'origine degli ottotipi risale alla metà del XIX secolo, quando divenne evidente la necessità di sviluppare un metodo affidabile per misurare l'acuità visiva. Prima di allora, i test della vista erano in gran parte soggettivi, e alle persone veniva chiesto di descrivere quanto bene riuscivano a vedere vari oggetti. Fu Herman Snellen, un oftalmologo olandese, a rivoluzionare questa tradizione quando presentò, nel 1862, il primo test della vista strutturato, noto oggi come tabella di Snellen. Questo sistema introduceva gli ottotipi, sotto forma di lettere accuratamente progettate secondo rigorosi principi ottici. L'innovazione di Snellen si basava sul principio che, affinché u...