La parola della settimana: FELICE QUINTO



Felice Quinto 

(Incroci obbligati 48148)


Amedeo VIII di Savoia nacque il 4 settembre 1383, sullo scorcio del XIV secolo, un periodo di turbolenze politiche e discordie religiose. Nel 1391, alla morte del padre, Amedeo VII, il giovanissimo Amedeo ereditò il titolo di conte di Savoia, a soli otto anni. Il suo primo governo fu guidato da una reggenza, ma quando Amedeo VIII raggiunse la maggiore età, si era già trasformato in un abile statista.

Le sue ambizioni diedero i loro frutti nel 1416, quando l'Imperatore del Sacro Romano Impero, Sigismondo, gli concesse il titolo di Duca di Savoia, elevando la Savoia da contea a ducato e accrescendone l'importanza nel complesso panorama politico dell'Europa occidentale. A differenza di molti suoi contemporanei, Amedeo VIII era un sovrano che preferiva la diplomazia alla guerra. Sotto il suo governo, la Savoia prosperò e i suoi confini furono assicurati attraverso matrimoni e alleanze strategiche, piuttosto che attraverso i campi di battaglia.

Nonostante il successo in politica, Amedeo non era uomo completamente consumato da essa. Con l'avanzare dell'età, iniziò a sentire il peso degli affari mondani che lo opprimevano. Nel 1434, dopo aver governato per oltre quarant'anni, prese una decisione radicale: lasciò la vita pubblica e si ritirò nel castello di Ripaille, sulle rive del lago di Ginevra. Lì fondò l'Ordine di San Maurizio, un ordine religioso dedito a uno stile di vita monastico, ma aristocratico. Non si trattava di un semplice atto di devozione ascetica; l'ordine era strutturato come una sorta di confraternita cortese, che permetteva ad Amedeo di continuare ad esercitare la sua influenza mentre coltivava le sue inclinazioni spirituali.

Tuttavia, questo ritiro dal mondo non sarebbe durato a lungo. All'epoca, la Chiesa cattolica era profondamente divisa. Lo scisma d'Occidente (1378-1417) aveva già visto più papi rivali e le tensioni tra i governanti secolari e il papato rimanevano elevate. 

Nel 1431 fu convocato il Concilio di Basilea (1431-1449) per affrontare la riforma della Chiesa, la crisi causata dal momvimento hussita e l'autorità dei concili sul papa. In questo modo, il concilio entrò in conflitto diretto con papa Eugenio IV. Quando il papa tentò di scioglierlo, nel 1437, una fazione ribelle si rifiutò e, nel 1439, lo depose, eleggendo al suo posto l'antipapa Felice V, con l'aspettativa che potesse fare da contrappeso all'autorità di Roma.

Amedeo VIII, noto per la sua saggezza e la sua reputazione di governante pio e devoto, fu una scelta inaspettata. Sebbene non fosse mai stato ordinato sacerdote, il Concilio vide in lui un leader abile e non contaminato dalla politica interna della Chiesa. Amedeo accettò l'offerta con riluttanza e, dopo aver subito le necessarie ordinazioni, fu formalmente incoronato papa con il nome di Felice V il 14 luglio 1440.

Arrivo di Amedeo VIII a Berna il 18/6/1440.
Diebold Schilling,  Amtliche Berner Chronik, 1483.
Immagine tratta dal Dizionario Storico della Svizzera.


La sua elezione fu, tuttavia, controversa. Felice V fu poco riconosciuto al di fuori del Concilio di Basilea e dei suoi sostenitori. Il Concilio aveva, in particolare, il sostegno delle fazioni svizzere e tedesche, ma perse influenza poiché la maggior parte dell'Europa rimase fedele al papato. La maggior parte dei governanti e del clero europei continuò a riconoscere il papa di Roma, Eugenio IV, e successivamente il suo successore, papa Niccolò V. Lo scisma non si risolse, ma anzi si rafforzò, con Felice V che aveva sede papale a Ginevra mentre Roma continuava a rifiutare la sua legittimità.

Felice V rimase in carica per un decennio, ma il consenso intorno a lui diminuì man mano che il Concilio di Basilea perdeva la sua influenza. Nel 1447, papa Niccolò V aveva ottenuto un riconoscimento quasi universale. Rendendosi conto dell'inutilità di prolungare la divisione, nel 1449 Amedeo negoziò la propria abdicazione, rinunciando ufficialmente al titolo papale. In cambio, Niccolò V gli concesse la carica di cardinale vescovo di Sabina, ruolo onorifico che permise ad Amedeo di mantenere la dignità di porporato senza potere politico.

Le dimissioni di Felice V segnarono la fine degli antipapi nella Chiesa cattolica. Nessun altro pretendente avrebbe mai più ottenuto sufficiente sostegno per sfidare il papato come aveva fatto lui. Si ritirò in Savoia, dove trascorse gli ultimi anni in relativa tranquillità, riflettendo su una vita che lo aveva portato da nobile sovrano a recluso religioso e infine all'ultimo degli antipapi. Morì il 7 gennaio 1451, lasciando un'eredità fatta di astuzia politica e controversie ecclesiastiche.

Oggi Amedeo VIII è ricordato non solo come il duca di Savoia che rafforzò suo dominio della Casa sabauda, ma anche come l'ultimo antipapa significativo, un uomo stretto tra fede e potere, tra ambizione e rassegnazione. La sua storia è quella di un'epoca in cui i confini tra Chiesa e Stato erano profondamente incerti e in cui persino un nobile in pensione poteva ritrovarsi inaspettatamente a indossare la tiara papale.

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