La parola della settimana: ORITTEROPO
orittèropo
(Parole crociate senza schema 45136)
Nelle vaste savane e praterie africane, una creatura particolare si muove sotto terra al calar della sera. È l'oritteropo (Orycteropus afer), che emerge dalla sua tana per vagare sul terreno, nell'oscurità, alla ricerca del suo pasto preferito: formiche e termiti. Il suo nome significa letteralmente "piede scavatore" [dal gr. ὀρυκτήρ /oryktér/ "scavatore" + πούς /poús/ "piede"], essendo questo animale uno dei mammiferi scavatori più potenti che esistano. In inglese, il suo nome, mutuato dall'afrikaans, è aardvark che significa “maiale di terra”, una designazione appropriata per un animale costruito per una vita di scavi.
L'aspetto dell'oritteropo è insolito quanto il suo stile di vita. Con un corpo tozzo, la schiena arcuata e una pelle dura e coriacea, scarsamente ricoperta di peli ruvidi, è ben adattato ai rigori della natura selvaggia africana. Le sue grandi orecchie, simili a quelle di un coniglio, sono in grado di cogliere anche il più lieve fruscio di un pericolo, mentre il suo muso allungato fiuta i termitai nascosti con notevole precisione. Ma forse la sua caratteristica più peculiare è la lunga lingua appiccicosa, che può estendersi fino a 30 centimetri. Uno strumento perfetto per ingurgitare migliaia di insetti in pochi minuti.
L'oritteropo è un abile ed esperto scavatore. Armato di forti zampe e artigli affilati, può scavare tunnel lunghi fino a 10 metri, creando elaborate reti sotterranee che servono come riparo e protezione. Durante il caldo del giorno, si ritira in queste tane per sfuggire al sole cocente, riemergendo solo dopo il tramonto per iniziare le sue scorribande solitarie di foraggiamento. Nonostante la sua natura solitaria, le sue tane abbandonate diventano la casa di vari altri animali, tra cui facoceri, istrici e persino serpenti, il che rende l'oritteropo una sorta di architetto involontario dell'ecosistema.
A differenza di molti mammiferi africani, l'oritteropo non caccia né pascola, ma è specializzato nel consumo – e conseguente contenimento – delle termiti. Con i suoi potenti artigli, apre i termitai e poi vi inserisce la lunga lingua viscosa e ricoperta di saliva con la quale intrappola migliaia di insetti per volta. Il suo naso altamente sensibile, rivestito di peli speciali per filtrare la polvere, lo aiuta a localizzare facilmente le colonie sotterranee di termiti. Questa dieta non solo sostiene l'oritteropo, ma svolge anche un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio del suo habitat, tenendo sotto controllo le popolazioni di termiti.
Anche se si vede raramente, l'oritteropo non è privo di nemici. Leoni, leopardi, iene e pitoni rappresentano una minaccia per questo scavatore notturno. Tuttavia, ha diversi sistemi per difendersi. Quando è allarmato, l'oritteropo è in grado di scavarsi un rifugio in pochi minuti, sollevando polvere e scomparendo sottoterra prima che il predatore possa reagire. Se messo alle strette, può sferrare potenti calci con le muscolose zampe posteriori o vibrare colpi con gli artigli affilati come rasoi, abbastanza forti da rompere i termitai induriti. Quando tutto questo non basta, si allontana a zig-zag, rendendo difficile l'inseguimento.
Gli oritteropi vivono per lo più in solitudine, riunendosi solo per accoppiarsi. Dopo un periodo di gestazione di circa sette mesi, nasce un unico cucciolo. La madre si prende cura del piccolo, tenendolo al sicuro nella sua tana per le prime settimane di vita. A sei mesi, il cucciolo è pronto ad avventurarsi da solo, continuando il ciclo di tana e foraggiamento che caratterizza la specie. In natura, un oritteropo può vivere dai 10 ai 15 anni, anche se alcuni esemplari hanno superato i 20 anni in cattività.
L'oritteropo è un sopravvissuto dell'evoluzione, unico nel suo genere. Appartiene all'ordine Tubulidentata, oscuro raggruppamento di mammiferi con un solo membro vivente, il che significa che non ha parenti stretti tra i mammiferi attuali. Tuttavia, i suoi cugini evolutivi più vicini sono gli elefanti, gli iraci e i lamantini, che condividono tutti un lontano antenato comune.
Anche se spesso sottovalutato, l'oritteropo svolge un ruolo vitale nel suo ecosistema. Scavando, arieggia il terreno, migliorando l'assorbimento dell'acqua e la crescita delle piante. Nutrendosi di termiti, previene le epidemie che potrebbero danneggiare la vegetazione. E lasciando dietro di sé i suoi intricati sistemi di tunnel, offre rifugio a innumerevoli altri animali.
L'oritteropo ha lasciato il segno anche nella cultura popolare. È famoso per essere una delle prime parole del dizionario inglese e il suo aspetto caratteristico ha ispirato Arthur l'oritteropo, popolare personaggio dei cartoni animati americani della PBS. Tuttavia, in natura, rimane una figura enigmatica, vista da pochi ma essenziale per molti.
Con i suoi strani ma efficaci adattamenti, l'oritteropo è una testimonianza dell'ingegno della natura. Nelle notti africane, questo silenzioso scavatore dell'oscurità continua a plasmare il paesaggio, una tana alla volta.
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