La parola della settimana: CORINNA
Corinna
(Parole crociate senza schema 52139)
Corinna [gr. Κόριννα /Kórinna/] fu un'antica poetessa lirica greca originaria della città di Tanagra, in Beozia, nella Grecia centrale. Non si sa molto della sua vita, ma si ritiene che abbia vissuto tra la fine del VI e l'inizio del V secolo a.C., e alcune fonti antiche e moderne la collocano addirittura nel III secolo a.C. La cronologia della sua vita e delle sue opere rimane tuttavia controversa.
Antichi autori, come Pausania, sostenevano che fosse una contemporanea di Pindaro e riferivano persino che lo avesse sconfitto in gare poetiche locali. Anche se questo potrebbe essere frutto di successive elaborazioni agiografiche, riflette nondimeno il forte fascino regionale di questa poetessa e la stima di cui godeva.
Corinna scrisse le sue poesie in un dialetto beotico del greco eolico, attingendo ampiamente ai miti locali e alle tradizioni regionali. Il suo stile poetico era narrativo e didattico piuttosto che intensamente personale, il che la distingueva da altre poetesse liriche come Saffo.
Raccontò miti di eroi e figure beotiche, come Orione, Edipo e Niobe, spesso presentando versioni alternative che enfatizzavano le variazioni locali. Un frammento sopravvissuto, ad esempio, racconta una versione del mito di Orione diversa dai racconti più noti.

William Brodie: Corinna.
Ritaglio da pag. 31 di
"Views of the Crystal Palace",
uno dei primi esempi di libro fotografico (1859).
Le sue opere erano scritte in un linguaggio relativamente semplice, il che potrebbe averle rese più accessibili al pubblico locale rispetto allo stile denso ed elevato di Pindaro.
Sebbene della sua poesia siano sopravvissuti solo frammenti, per lo più conservati in citazioni successive o recuperati da papiri, si sa che Corinna era molto conosciuta nel mondo antico. La Suda, enciclopedia bizantina del X secolo, le attribuisce cinque libri di poesia lirica. Alcuni critici antichi la lodarono per il suo talento poetico e la sua capacità di affascinare il pubblico, mentre altri la liquidarono come provinciale o la celebrarono più come una curiosità. Nonostante le scarse prove, fu spesso citata insieme ad altre poetesse del calibro di Saffo, Anite ed Erinna come notevole esempio di successo letterario femminile.
L'eredità di Corinna sopravvive anche nelle arti figurative della sua nativa Beozia. La sua immagine appare su vasi e statuette di terracotta di Tanagra, suggerendo un certo grado di mitizzazione locale. Nella tradizione più ampia, rappresenta sia un simbolo di orgoglio regionale che una voce importante nel novero ristretto delle poetesse dell'antica Grecia.
Sebbene gran parte della sua opera sia andata perduta, Corinna rimane significativa per il suo contributo alla poesia lirica greca, la sua intuizione nel mito e nel dialetto beotico e il suo posto nella memoria culturale della letteratura antica.
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