La parola della settimana: DURLINDANA



Durlindana 

(Parole crociate senza schema 804139)


La Durlindana (o Durindana) è una spada leggendaria che compare in diversi poemi epici medievali e rinascimentali dell'Europa, in particolare nella letteratura italiana e francese. È associata soprattutto al paladino Orlando (Roland nei testi francesi), personaggio basato sulla figura storica di Hruodland, che servì sotto Carlo Magno.

La spada compare nella Canzone di Rolando, poema epico francese dell'XI secolo circa, che è una delle prime e più famose opere del corpus della letteratura medievale francese nota come Materia di Francia. La spada era ritenuta infrangibile ed estremamente potente.

Nei racconti, la Durlindana è spesso descritta come una spada straordinariamente affilata e resistente, in grado di tagliare con facilità la pietra e il metallo. A volte le vengono attribuite proprietà magiche, anche se i poteri specifici variano a seconda della storia.

Nei poemi epici italiani, come l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, la spada è posseduta da Orlando (Roland), il principale paladino di Carlo Magno. Secondo i vari racconti, la spada, originariamente forgiata dal leggendario fabbro Weyland, fu donata a Orlando da Carlo Magno. Nell'Orlando furioso, la Durlindana mantiene la sua importanza come spada potente e ambita, brandita dal protagonista Orlando. 

Il poema ariostesco scritto all'inizio del XVI secolo, è la continuazione e l'ampliamento della storia iniziata da Matteo Maria Boiardo nell'Orlando Innamorato. Nel suo poema, Ariosto fonde elementi romantici, epici e fantastici, raccontando storie di cavalieri, dame e stregoni in una narrazione complessa che abbraccia regni terreni e celesti.

Nell'Orlando furioso, la Durlindana è molto più di una semplice arma; è un simbolo dell'abilità e dell'eroismo di Orlando. La spada, famosa per la sua affilatezza e indistruttibilità, rende Orlando quasi imbattibile in battaglia.

In tutto il poema, la Durlindana è ambita da molti guerrieri, sia amici che nemici, per il suo status leggendario e la sua presunta potenza. È un premio che molti desiderano possedere, aggiungendo conflitti e intrighi alla storia.

Uno dei temi centrali dell'Orlando Furioso è la follia di Orlando, scatenata dall'amore non corrisposto per la bella Angelica. La sua follia è emblematica dei conflitti tra ragione ed emozione, un tema chiave della letteratura rinascimentale. La Durlindana, come arma di Orlando, fa parte di questa narrazione, simboleggiando la perdita di controllo e il potenziale distruttivo della passione sfrenata.

Sebbene il poema si concentri più sul personaggio e sulla trama che sulle proprietà magiche delle armi, la Durlindana è comunque intrisa di un senso di misticismo. Riflette la natura incantata del mondo che Ariosto ritrae, dove magia e realtà si intrecciano.

Ariosto descrive duelli e battaglie in modo vivido e la Durlindana svolge un ruolo centrale in queste rappresentazioni. Le azioni della spada in combattimento aumentano l'impatto drammatico delle scene e mettono in evidenza le abilità guerresche di Orlando.

La Durlindana nell'Orlando Furioso non serve solo come espediente per la trama, ma anche come simbolo letterario. Vi incarna gli ideali cavallereschi dell'epoca - onore, valore e lealtà - e allo stesso tempo rappresenta le lotte personali e i conflitti interiori di chi la impugna, Orlando. Ariosto usa la spada per esplorare i temi dell'amore, della follia e della ricerca dell'onore, rendendo Durlindana parte integrante della profondità e della complessità della narrazione. La Durlindana non è solo un'arma, ma un simbolo dei valori cavallereschi e delle gesta eroiche. Rappresenta la forza di Orlando e le battaglie cristiane contro le forze avversarie, spesso raffigurate nelle epopee come eserciti saraceni.

Ne La canzone di Rolando, quando sente che la sua morte si avvicina dopo la battaglia del passo di Roncisvalle, Rolando tenta di distruggere la spada per evitare che cada in mani nemiche. Colpisce con essa un blocco di pietra dura, cercando di romperla, ma riesce solo ad incidere un solco nella pietra, lasciando la spada intatta.

Ludovico Ariosto.
Ritratto eseguito da Cristofano dell'Altissimo, ante 1568.
Foto di Sailko.

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